Davide Picchi – Le tecnologie Internet of things e i Big Data per il mondo del Service. Analisi concettuale e ricerca sul campo

Questo lavoro fa parte di un Focus Group che ha coinvolto ricercatori dell’università e il mondo dell’industria sul tema dei Big Data e IoT, nell’ambito del service e si pone come fine quello di valutare il livello di maturità delle aziende manifatturiere nella gestione dei dati forniti dal loro parco connesso, e come essi siano impiegati per offrire servizi digitali di rilievo. Quindi  sono state individuate le azioni in grado di creare valore, migliorando sia l’efficienza, sia l’efficacia aziendale. Il tavolo di lavoro ha coinvolto direttamente 5 realtà industriali operanti nel manifatturiero ed è stato svolto in collaborazione con il Laboratorio RISE dell’Università degli Studi di Brescia e con la community accademico-industriale ASAP SMF.

Il forte interesse verso i temi qui trattati, è dettato dalla rivoluzione digitale messa in atto dai prodotti connessi e dalla capillare diffusione della connettività. Il mercato degli Smart Connected Product sta cambiando l’offerta dei prodotti manifatturieri, non più incentrata sulle core competences del prodotto, bensì ai servizi a cui è abbinato, al fine di migliorare la customer experience,certificando una visione non più prodotto-centrica ma cliente-centrica, attraverso una strategia di servitizzazione. La relazione con il cliente diventa così più intensa, grazie ad uno scambio di informazioni continuo.

Le tecnologie digitali permettono di monitorare costantemente i prodotti, mediante la continua elaborazione dei dati che trasmettono, analizzandone lo stato di funzionamento, l’andamento delle prestazioni e l’insorgere di eventuali anomalie o guasti. Soprattutto quest’ultimo aspetto permette  di prevederne l’insorgenza di guasti eseguendo una manutenzione di tipo predittivo, molto interessante nel settore machinery, dove i costi di fermo macchina incidono pesantemente. Per i produttori sarebbe un servizio estremamente distintivo e permetterebbe di acquisire un importante vantaggio competitivo rispetto alla concorrenza.

Per far ciò occorre che l’organizzazione aziendale sia attrezzata con un processo di gestione del dato di qualità che richiede infrastrutture tecnologiche adatte alla raccolta e all’elaborazione di grandi moli di dati in tempi ridotti, e di competenze altamente specializzate nell’ambito IT.

Aziende come: Rolls Royce, Daimler, Xerox, sono diventate dei veri propri casi di riferimento, per i risultati che stanno ottenendo dall’aver connesso i propri prodotti, trasformando il loro business model, orientandolo verso

i servizi e soluzioni prodotto-servizi (P-S),. Altri esempi sono stati intervistati durante il focus group, fornendo importanti testimonianze riguardanti i principali ostacoli che hanno dovuto affrontare prima di raggiungere il livello di eccellenza attuale.

Per poter fornire una visione, che sia la più completa possibile, questo elaborato risponde alle seguenti domande di ricerca:

Research Question I: quali sono i fattori che caratterizzano il processo di gestione dei Big Data, e il controllo connesso.

Research Question II: quali sono le strategie per implementare una gestione ottimaledei dati.

Research Question III: quali sono i servizi digitali, verso i quali un’azienda ha maggiori probabilitàdi riscuotere successo?

Allo scopo di dare una risposta a tali quesiti, si propone di:

Esporre un modello di analisi, in grado di studiare nel dettaglio gli aspetti legati al processo di gestione dei dati.

Sviluppare in base alla letteratura accademica una serie di profili di riferimento, utili a collocare le aziende all’interno di una fascia di valutazione.

Definire linee guida finalizzate a creare valore per il cliente, mediante un’offerta di servizi migliorata ed ampliata, tramite un’analisi sul campo svolta su un campione di cinque aziende; Ampliare un modello di analisi del portafoglio dei servizi digitali che è possibile offrire ai propri clienti, adattandosi perfettamente al contesto in cui opera.