Gaia Rodondi – La valutazione e lo sviluppo delle risorse umane: un caso aziendale

Approfondire la tematica relativa alla gestione delle risorse umane è stata dettata dalla convinzione che le risorse umane siano il fattore chiave per il raggiungimento del vantaggio competitivo per ogni organizzazione.

Se da tempo, infatti, le organizzazioni si sono orientate al raggiungimento di risultati di breve periodo, necessari per competere sul mercato, oggi, in un contesto incerto e dinamico, esse cercano di conciliare tale esigenza con una visione orientata al lungo periodo, verso uno sviluppo sostenibile delle risorse umane. Esse non sono da intendersi come la semplice forza lavoro, standardizzabile, ma come individui unici e inimitabili, che possono amplificare il proprio apporto alla causa dell’organizzazione se e solo se essa sarà in grado di inserirli nel delicato equilibrio del proprio sistema organizzativo.

E’ fondamentale per le organizzazioni sviluppare il proprio capitale umano.

Valorizzare significa trarre tutto il potenziale da una risorsa per coglierne i frutti e poterne godere dei risultati. Ciò si ottiene facendo in precedenza un’azione di assegnazione di valore. Solo dopo di essa si deciderà se valorizzare una determinata risorsa e con quali azioni, strumenti e investimenti.

A tal proposito, in primo luogo, si descrive il rapporto tra strategia d’impresa e gestione delle risorse umane attraverso l’analisi dei diversi approcci presenti in letteratura e del ciclo della creazione di valore delle risorse umane.

Si introducono poi le tre dimensioni di analisi della valutazione ovvero la posizione, la prestazione ed il potenziale.

Successivamente si approfondisce il tema delle competenze partendo dalla loro definizione, complessa e multidimensionale, proseguendo con l’analisi dei principali modelli di gestione, sia in ambito psicologico che organizzativo. Si ottiene infine una mappatura delle competenze, quale strumento principale di valutazione.

Si analizza poi il concetto di potenziale, per soffermarsi sulle fasi in cui si articola un processo di valutazione del potenziale sulle aree d’indagine, sulle metodologie e gli strumenti utilizzati e, infine, sulla loro efficacia e validità. Infine si illustra il progetto realizzato in collaborazione con Brescia Mobilità S.p.A. . Si tratta di un primo approccio alla valutazione del potenziale, realizzato tramite la consegna ad un campione di dipendenti, di due questionari, finalizzati all’indagine a livello descrittivo e qualitativo dell’Intelligenza Emotiva e della capacità di problem solving e di risposta creativa possedute, per ottenere una panoramica generale in riferimento ad esse e individuare le possibili aree di miglioramento sulle quali intervenire.